Unioncasa agli Stati Generali dell’Abitare
- Unioncasa Milano
- 25 set
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Il Presidente Flavio Sanvito ospite agli Stati Generali dell’Abitare organizzati dal Gruppo Parlamentare Noi Moderati, ha portato il contributo di Unioncasa all’Evento organizzato da Noi Moderati alla presenza di numerosi Parlamentari, Rappresentanti del Governo e delle Istituzioni e delle principali Organizzazioni del settore immobiliare.
La sintesi del suo intervento è stata la necessità di proporre inziative condivise e coi giusti tempi, affinchè il mercato le possa conoscere, pianificare e ottimizzare. Un piano casa nazionale non può non considerare il Piano Casa Green che la direttiva UE vorrebbe accelerare creando non pochi problemi a un Paese come l’Italia, dove le caratteristiche delle case sono certamente differenti da quelle di altre nazioni e necessitano di interventi pianificati. Imporre ristrutturazioni immediate a chi è proprietario di immobili energivori (classe F e G) non può che penalizzare categorie di proprietari che certamente sarebbero costretti a indebitarsi o peggio ancora a cedere alla speculazione per paura di non poter più vendere o affittare.
Come ha ben dimostrato la recente esperienza del superbonus, interventi con scadenze serrate generano effetti limitati a fronte di una lievitazione di costi insostenibili e di risultati molto scarsi se rapportiamo i 200 miliardi spesi per interventi su qualche punto percentuale di patrimonio immobiliare.
In secondo luogo ha indicato anche come spesso, strumenti messi a disposizione dalla normativa, quali a esempio i contratti a canone concordato hanno riscontrato un rilevante successo quanto ben strutturati e hanno messo davanti le esigenze del mercato all’ideologia, e ha indicato anche per il futuro la necessità di aprire tale strumento a maggiori agevolazioni oltrechè a maggiori tutele per i proprietari che da troppo tempo svolgono una funzione sociale che non gli compete quando rimangono coinvolti in sfratti ineseguiti e morosità che restano prive di una immediata tutela.
Rimane ancora molto da fare, in primis una nuova Convenzione Nazionale che chiarisca competenze e limiti sugli accordi locali e che dia nuovo slancio e maggiori risorse a questo strumento che, almeno per alcune fasce, ha dimostrato di poter risolvere il problema residenziale soprattutto nelle grandi città dove l’offerta è inferiore alla domanda.

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