I contratti a canone concordato hanno portato molti benefici nel mercato delle locazioni, contribuendo a calmierare gli affitti, offrendo ai proprietari vantaggi fiscali da tradurre in riduzione dei costi per l’inquilino, permettendo di collocare sul mercato immobili sfitti grazie alla flessibilità delle durate e consentendo anche di ridurre lo spostamento di immobili di natura residenziale in turistica.
A distanza di 25 anni se ne può trarre un consuntivo positivo, seppure a volte tale opportunità non è stata debitamente colta a causa di valori concordati troppo distanti dal mercato, per complessità di calcolo, oppure per poca diffusione dell’esistenza di tale opportunità tra gli operatori e le parti contrattuali.
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